Phyllis Hyman
Cantante di gran classe e con una
magnifica forza interpretativa che riesce rendere attraenti anche brani
a volte meno riusciti, Phyllis Hyman verso la metą degli anni '70 si
mantiene cantando nei club di Manhattan. Viene notata da Norman Connors
che la chiama come voce femminile per i brani dell'album "You Are My
Starship" che esce nel 1976 per la Buddah. Il successo del disco porta
alla firma di un contratto con la Buddah per un paio di album da
solista in cui la Hyman mette il luce le sue capacitą vocali dando vita
ad un elegante pop-soul. Poco dopo l'uscita del secondo album, "Sing A
Song" nel 1978, la Buddah viene acquisita dall'Arista che ritira il
disco e lo ristampa con il titolo di "Somewhere In My Lifitime"
mantenendo sei brani della precedente scaletta e aggiungendone quattro
di nuovi. Dopo un lavoro interlocutorio come "You Know How To Love Me",
nel 1981 esce "Can't We Fall In Love Again" che prodotto da Chuck
Jackson e Norman Connors, possiamo considerare come il miglior lavoro
della Hyman. La cantante comunque riesce a mantenere sempre una buona
qualitą, anche quando a metą degli anni '80 comincia a comparire
l'elettronica, e dare una sua impronta anche in album altrimenti freddi
come "Living All Alone" (1986) e "Prime Of My Life" (1991). Purtroppo
la Hyman soffre da anni di disturbi mentali e depressione che la
portano al suicidio nel giugno del 1995. Gli ultimi due album, usciti
postumi, non aggiungono nulla alla vicenda artistica di una grande e
sfortunata interprete.
Discografia
Phyllis Hyman (Buddah 1977)