Carole King
Carole King é il nome d'arte di Carole Klein, newyorkese di Brooklyn con un talento musicale che si sviluppa già in giovanissima età. Il suo nome si comincia a conoscere quando alla fine degli anni '50 incontra Neil Sedaka, che le dedica "Oh, Carol", ma l'incontro decisivo é quello con Gerry Goffin che diventa suo marito. La coppia inizia una fruttuosa collaborazione musicale che porta al primo grande hit, "Will you love me tomorrow?", scritto per le Shirelles, con cui arrivano al primo posto delle classifiche americane. A questo fanno seguito una incredibile serie di successi per decine di artisti diversi ma anche un buon risultato con "It might as well rain" interpretato nel 1962 dalla stessa King. L'artista ci riprova poi nel 1966 pubblicando a proprio nome "Road to nowhere", un bel brano che però non ottiene alcun riscontro di pubblico. Pur continuando la fortunata carriera di autori, la coppia Goffin-King entra in crisi ed arriva alla separazione nel 1968. Carole forma così un gruppo chiamato The City insieme a Danny Kortchmar, Jim Gordon e Charles Larkey che pubblica un solo sfortunato album nel 1969. Charles Larkey diventa però il suo secondo marito e la spinge a ritentare la carriera solista che inizia a tutti gli effetti nel 1970 con la pubblicazione di "Writer". Il disco é discreto ma é il lavoro successivo che porta fama mondiale all'artista. "Tapestry", che esce nel 1971, diventa in breve tempo un successo internazionale e diverrà negli anni uno dei dischi più venduti nella storia del rock. Gli album che seguono non sono alla stessa altezza, ma risultano sempre piacevoli e ricchi di buone composizioni, in particolare l'interessante "Wrap Around Joy" del 1974. Nel 1976 si conclude la collaborazione con la Ode e la King passa alla Capitol, riprendendo anche a scrivere canzoni con Gerry Goffin. I tre album incisi sul finire degli anni '70 per la nuova casa discografica lasciano però abbastanza indifferenti i fans. I brani non hanno quell'ispirazione tipica dei lavori precedenti e per riavere un buon successo commerciale é necessario arrivare a "Pearls" (1980), una raccolta di vecchi canzoni della coppia Goffin-King, questa volta interpretate e riarrangiate dalla stessa autrice. Nel nuovo decennio la produzione discografica é molto limitata e porta, con risultati alterni, all'incisione di soli tre album. Dopo il leggero ma gradevole "One to One" (1982) ed il mediocre "Speeding Time" (1983), l'artista infatti si prende una lunga pausa di riflessione per poi ripresentarsi nel 1989 con il notevole "City Streets". Negli anni '90 escono altri tre dischi ma solo il discreto "Colour of Your Dreams" del 1993 é inciso in studio. I successivi due lavori sono invece dei live e, mentre "In Concert" (1994) é il risultato di una serie di tour recenti, "The Carnegie Hall Concert" (1996) é il resoconto di un concerto del 1971 fino a quel momento mai pubblicato su disco. Il nuovo millenio si apre con l'uscita di "Love Makes the World" (2001), moderno e gradevole album che rimane a tutt'oggi l'ultima fatica dell'artista.
Discografia
Writer (Ode 1970)
Tapestry (Ode 1971)
Music (Ode 1971)
Rhymes and Reasons (Ode 1972)
Fantasy (Ode 1973)
Wrap Around Joy (Ode 1974)
Really Rosie (Ode 1975) col. son.
Thoroughbred (Ode 1976)
Simple Things (Capitol 1977)
Her Greatest Hits (Epic 1978)
Welcome Home (Capitol 1978)
Touch the Sky (Capitol 1979)
Pearls - Songs of Goffin and King (Capitol
1980)
One to One (Atlantic 1982)
Speeding Time (Atlantic 1983)
City Streets (Capitol 1989)
Colour of Your Dreams (King X Records 1993)
In Concert (Priority 1994) live
The Carnegie Hall Concert, June 18, 1971 (Epic/Legacy 1996) live
Love Makes the World (Rockingale 2001)